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martedì 30 gennaio 2018

Matteo, Capitolo 10, Versetti 16-18



Ecco, io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi. Siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi poi dagli uomini: vi consegneranno infatti ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe, e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e alle genti.

Crisostomo: Avendo rimosso ogni sollecitudine e ansietà dagli Apostoli e avendoli fortificati con la dimostrazione dei suoi segni, di conseguenza predice loro i mali che sarebbero loro accaduti. Primo, affinché apprendessero la potenza della sua prescienza; secondo affinché nessuno sospettasse che quei mali sopraggiungevano ad essi per la sprovvedutezza del maestro; terzo, affinché non si meravigliassero, qualora fossero avvenuti inaspettatamente e a loro insaputa; quarto, affinché udendo ciò non si turbassero nel tempo della croce; infine affinché apprendessero che questa è la nuova legge del combattimento. […] Ecco, io vi mando come agnelli in mezzo ai lupi. Bisogna considerare che non li manda semplicemente ai lupi, ma in mezzo ai lupi, in modo che dimostrino così maggiormente il suo potere, dato che le pecore avrebbero vinto i lupi, anche trovandosi in mezzo ad essi; e ricevendo da essi molti morsi, non solo non vengono uccise, ma anche lì convertono: infatti è una cosa molto più mirabile e maggiore cambiare le loro menti che ucciderli. In mezzo ai lupi poi insegna loro a mostrare la mansuetudine delle pecore.

Girolamo: Chiama lupi gli Scribi e i Farisei, che sono i sacerdoti dei Giudei.

Ilario: Con i lupi sono anche indicati tutti coloro che dovevano, nel loro furore insensato, scatenarsi contro gli Apostoli.

Crisostomo: Consolazione dei mali era per essi la potenza di colui che li mandava: così prima di tutto dice: Ecco, io vi mando, come se dicesse: non turbatevi se siete mandati in mezzo ai lupi; infatti posso far sì che non ne abbiate alcun male: non solo non soggetti ai lupi, ma resi più terribili dei leoni. Ma conviene che avvenga così: ciò infatti vi rende più illustri e divulga maggiormente il mio potere.

Girolamo: Siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe, affinché con la prudenza evitino le insidie e con la semplicità non facciano il male. E viene posta come esempio l’astuzia del serpente, poiché con tutto il corpo nasconde il capo, per proteggere la parte in cui si trova la vita. Così anche noi, in ogni pericolo del corpo, custodiamo il nostro capo, che è Cristo, cioè impegnandoci a conservare integra e incorrotta la fede.

Rabano: Il serpente suole anche scegliere delle strette fenditure passando attraverso le quali lascia la vecchia pelle; similmente il predicatore, passando per la strada stretta, deponga totalmente l’uomo vecchio.

Crisostomo: Guardatevi poi dagli uomini: vi consegneranno infatti ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe, e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia. C’è da meravigliarsi che sentendo ciò questi uomini non si siano subito ritirati, essi che non avevano mai lasciato il bordo del lago nel quale gettavano le loro reti. Il che indicava non solo la loro virtù, ma anche la sapienza del maestro. Infatti a ogni male aggiunge la sua mitigazione: per cui anche qui dice: per causa mia; non è infatti una piccola consolazione patire per Cristo; poiché non pativano queste cose in quanto pericolose o nocive.


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