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lunedì 11 dicembre 2017

Matteo, Capitolo 8, Versetti 1-4



Quando Gesù fu sceso dal monte, lo seguiva molta folla, ed ecco che un lebbroso venendo lo adorava dicendo: Signore, se vuoi, puoi mondarmi. E stendendo la mano Gesù lo toccò dicendo: Lo voglio, sii mondato. E subito fu mondata la sua lebbra. E Gesù gli disse: Guarda di non dirlo a nessuno, ma va’, mostrarti al sacerdote e offri in dono ciò che ha ordinato Mosè a testimonianza per loro.

Origine: Mentre il Signore insegnava sul monte, erano con lui i discepoli, ai quali era stato dato di conoscere i segreti dell’insegnamento celeste; ora invece scendendo dal monte lo seguiva la folla, poiché non potevano in alcun modo salire sul monte, in quanto coloro che sono oppressi dal peso dei peccati non possono salire alla sublimità dei misteri. Quando però il Signore scende, cioè si piega sulla debolezza e l’impotenza degli altri, quando ha misericordia della loro imperfezione o infermità, lo seguiva molta folla: alcuni per la fama, la maggior parte per l’insegnamento, alcuni per la guarigione e la cura che aveva di essi.

Origine: Lo cura in basso e sul monte non opera nulla: poiché per ogni cosa c’è il tempo sotto il cielo, il tempo dell’insegnamento e il tempo della guarigione. Sul monte insegnò, curò la anime, risanò i cuori; compiuto ciò, come scendendo dal monte pe salvare gli uomini carnali, venne a lui un lebbroso, e lo adorava. Prima di chiedere, cominciò ad adorare, mostrando il culto.

Crisostomo: Infatti non si rivolgeva a lui come a un uomo che guariva per un’arte umana, ma lo adorava come Dio. Ora, la preghiera perfetta è fede e confessione, per cui il lebbroso adorando compì l’opera della fede, mentre l’opera della confessione la compì nella parola.

Crisostomo: Sebbene potesse guarire con la volontà o con la parola, toccò con la mano per mostrare che non è soggetto alla legge e che ormai nulla è immondo per chi è mondo. Eliseo osservando l’esattezza della legge, non riuscì a toccare Naaman, ma lo mandò a lavarsi nel Giordano. Il Signore invece mostra che guarisce e tocca non come servo, ma come Signore: infatti la mano no fu resa immonda dalla lebbra, ma il corpo lebbroso fu reso mondo dalla mano santa. Infatti non venne solo per curare i corpi, ma anche per condurre l’anima alla vera sapienza. Come dunque non proibiva più di mangiare con le mani non lavate, così anche qui insegna che bisogna temere solo la lebbra dell’anima, che è il peccato mentre la lebbra del corpo non è impedimento alcuno alla virtù.

Crisostomo: Guarda di non dirlo a nessuno, Gesù non mondò in modo che rimanesse soggetta al dubbio la sua purificazione, ma comanda di non dirlo a nessuno insegnando a non amare l’ostentazione e l’onore. Come mai a un altro risanato comanda di dirlo (Mc 5,20)? Ma in ciò insegna che dobbiamo essere di intelligenza retta: infatti non ha comandato di spargerne la fama, ma di dare gloria a Dio. Con questo lebbroso dunque insegna che non dobbiamo essere vanagloriosi, con quello invece che non dobbiamo essere ingrati, ma riferire ogni cosa a Dio.

Girolamo: Lo manda ai sacerdoti innanzitutto per l’umiltà, per il rispetto dovuto ai sacerdoti; poi perché, vedendo il lebbroso mondato, se credevano al salvatore, fossero salvati; se invece non credevano, fossero inescusabili; e anche perché non sembrasse infrangere la legge, cosa di cui veniva spessissimo accusato.

Crisostomo: Gesù comanda di offrire i doni così che, se più tardi volessero espellerlo, possa dire loro: avete ricevuto i doni da colui che è stato guarito; perché mi cacciate come un lebbroso?

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