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domenica 3 settembre 2017

Matteo, Capitolo 7, Versetto 6



Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, così che forse non le calpestino sotto le loro zampe e vi si voltino contro per sbranarvi.

Crisostomo: In precedenza il Signore aveva comandato di amare i nemici e di fare del bene a quelli che peccano contro di noi. Affinché dunque i sacerdoti non pensassero di comunicare ad essi anche le cose di Dio, ha represso questo pensiero dicendo: Non date le cose sante ai cani; come se dicesse: vi ho comandato di amare i nemici e di far loro del bene con i vostri beni corporali, ma non indistintamente con i miei beni spirituali, poiché essi hanno in comune con voi la natura, ma non la fede; e Dio somministra similmente i benefici carnali ai degni e agli indegni, ma non le glorie spirituali.

Crisostomo: Santo è il battesimo, la grazia del corpo di Cristo e cose simili; invece i misteri della verità sono le perle: poiché come le perle chiuse nelle conchiglie sono poste nel profondo del mare, così i misteri divini inclusi nelle parole sono posti nell’altezza del senso della Sacra Scrittura.

Agostino: Non è fuori luogo intendere per cani quanti combattono la verità, e per porci quanti la disprezzano. Per cui, dato che i cani si lanciano per sbranare e non permettono che rimanga integro ciò che sbranano, ha detto: Non date le cose sante ai cani; poiché, per quanto sta in essi, se fosse possibile, cercherebbero di distruggere la verità. I porci, invece, per quanto non desiderino mordere come i cani, talora però inquinano calpestando; e per questo dice: e non gettate le vostre perle davanti ai porci.

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