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giovedì 22 dicembre 2016

Matteo, Capitolo 2, Versetti 17-18


Allora si adempì quanto fu detto dal profeta Geremia: Si è udita una voce in Rama, pianto e lamento grande: Rachele piange i suoi figli e non volle essere consolata, perché non sono più.
 
Crisostomo: L’Evangelista, avendo riempito di orrore l’auditore narrando una crudele uccisione, opera una mitigazione mostrando che queste cose non avvennero perché Dio non le poteva proibire o le ignorava, ma per la predizione del Profeta; per cui dice: Allora si adempì.
 
Girolamo: L’espressione in Rama non riteniamo che sia un nome di luogo, che è presso Gaba, ma Rama significa eccelso; in modo che il senso sia: una voce fu udita in alto, cioè diffusa in lungo e in largo.

Girolamo: Poiché Giuda e Beniamino (figlio di Rachele) erano due tribù congiunte, ed erode aveva comandato che tutti i bambini fossero uccisi non solo a Betlemme, ma anche nel suo territorio, ne viene che con l’uccisione di Betlemme furono uccisi molti anche della tribù di Beniamino.

Agostino: Oppure poiché i figli di Beniamino, che appartengono a Rachele, furono un tempo eliminati dalle rimanenti tribù, ed estinti nel presente e nel futuro. Rachele dunque cominciò a piangere i suoi figli quando vide uccisi in tale circostanza i figli di sua sorella, che divenivano così eredi della vita eterna: chi infatti subisce qualche avversità piange più miseramente le sue disgrazie se le conforta con la felicità altrui. 

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