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martedì 22 novembre 2016

Matteo, Capitolo 1, Versetto 17


Così tutte le generazioni da Abramo fino a Davide sono quattordici, e da Davide fino alla deportazione in Babilonia quattordici, e dalla deportazione in Babilonia fino a Cristo quattordici.
 
Crisostomo: Poste le generazioni da Adamo fino a Cristo, le ha divise in tre parti di quattordici generazioni, poiché per tre volte con il compimento di quattordici generazioni fu mutato presso i Giudei lo stato degli uomini. Infatti da Abramo fino a Davide essi furono sotto i Giudici, da Davide fino alla deportazione in Babilonia sotto i Re, dalla deportazione fino a Cristo sotto i Sacerdoti. […] Infatti dopo Cristo tutte le genti furono sottomesse all’unico Cristo Giudice, Re e Sacerdote.

Agostino: Ancora, sebbene da Ieconia fino a Giuseppe vengono computate dodici generazioni, l’evangelista dice poi di averne enumerate quattordici. Ma se consideri le cose diligentemente, anche qui puoi trovare la ragione delle quattordici generazioni. Infatti da Giuseppe ne vengono enumerate dodici, la tredicesima è Cristo; ora la storia indica che ci furono due Ioachim, cioè due Ieconia, padre e figlio. Quindi l’Evangelista non ne ha soppresso uno, ma li ha indicati entrambi. Così, aggiunto Ieconia il minore, vengono computate quattordici generazioni. 

Crisostomo: Oppure l’unico Ieconia viene enumerato due volte nel Vangelo, una volta prima della deportazione e poi ancora dopo la deportazione. Infatti questo Ieconia, pur essendo uno solo, ebbe due condizioni: fu fatto re dal popolo di Dio, e divenne anche una persona privata dopo la deportazione. Quindi prima della deportazione viene enumerato fra i re quale re, dopo la deportazione invece fra le persone private. 

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